IL SOGNO DI UN UOMO RIDICOLO - Home AbacoArti

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Il sogno di un uomo ridicolo
Adattamento teatrale e regia di Rosalba Piras e Tiziano Polese
con Tiziano Polese e la partecipazione di
Rosalba Piras e Antonio Luciano

Il  Sogno  di  un  Uomo  Ridicolo  è  la  versione  teatrale  dell’omonimo  racconto  di  Dostoevskij
nell’interpretazione di Tiziano Polese. Grazie ad una drammaturgia vivace e ricca di momenti ironici,
scandito da musiche pop e testi contemporanei, propone attraverso scenografie visuali a cura di
Tonio Cireddu e Franco Saba, i dilemmi fondamentali della riflessione dostoevskiana sul significato
ultimo dell’esistenza, l’eventualità di una vita ulteriore, la possibilità di ritornare ad uno stato di
natura  edenico  e  incontaminato  sulla  base  di  un  riassetto  sociale,  tra  suggestioni  di  matrice
evangelica,  shakespeariana,  influenze  rousseauiane  e  viaggi  fantastici  nell’oltre  mondo.  Lo
spettatore scoprirà infine che quello dell’uomo ridicolo è un sogno in cui ci si può specchiare, una
visione coinvolgente della vita del mondo, che, per il protagonista, rimarrà chiusa nell’indifferenza
di un manicomio.

Scritto da Dostoevskij intorno al 1876 come racconto, il Sogno di un Uomo Ridicolo
disegna un uomo che si definisce pazzo, deriso da tutti, e da sempre estraneo alla società, per cui
decide di mettere in pratica l’idea del suicidio. Tuttavia, vi è un momento in cui nell’indifferenza che
lo ingloba, in lui si forma una crepa quando gli si avvicina all’improvviso una bambina disperata, in
cerca di aiuto, ovvero la vita nella sua crudezza. Nulla può fare per lei, se non scacciarla. Tornato a
casa  con  l’intento  di  spararsi,  piomba  in  un  sonno  profondo  e  improvviso; sogna  di  essere
catapultato in una terra identica alla nostra ma incontaminata, in cui gli uomini sono puri, bellissimi,
privi di angosce e colpe. Per quegli esseri niente è indifferente, poiché sentono di non dover capire
l’esistenza, ma solo goderne. Sono uomini innocenti, non hanno scienza o religione, perché la vita
non va studiata, o posseduta, ma solo vissuta. Quel pianeta è incontaminato, e gli esseri senza
peccato vivono in simbiosi con una natura meravigliosa, in cui gli uomini e gli alberi si capiscono e
possono comunicare, dove i bambini sono di tutti e dove non esiste malizia e corruzione. Ma l’uomo
ridicolo, senza volerlo, porta in quel mondo la malizia, la seduzione la corruzione e tutto degenererà
in un travolgente crescendo che provocherà il suo risveglio fisico e dell’anima… con un toccante
finale

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